ANIX: come Namex ha portato un IXP neutrale in Albania

Bologna, Auditorium Regionale Emilia Romagna, 3 novembre 2016. Pausa pranzo di ITNOG 2. Erano diversi mesi che non ci vedevamo con Maurizio Goretti, CEO di Namex.

Con Maurizio abbiamo avuto per anni una on-and-off relationship professionale, per così dire. Colleghi al CASPUR in gruppi diversi nel 98-99, ci siamo ritrovati per due storie di startup: Namex stessa nel 2002-2008, e poi (con il cappello CASPUR-CINECA) la progettazione della rete accademica albanese, nel 2010-2012. Due storie diverse, da raccontare in altri momenti, ma che avrebbero avuto una loro convergenza proprio a Bologna nel novembre 2016.

Infatti, mentre nei primi anni ‘10 lavoravamo al progetto della rete accademica albanese, che poi è effettivamente nata ed è ora operativa sotto il nome di RASH (Rrjeti Akademik Shqiptar), ci siamo resi conto che oltre ad essere uno degli ultimi paesi senza una rete della ricerca, l’Albania era anche uno degli ultimi paesi senza un punto di interscambio. O meglio: senza un punto di interscambio neutrale. Infatti esisteva un IXP di proprietà dell’incumbent, AlbTelecom, che era di fatto un punto di interconnessione tra clienti della stessa AlbTelecom ma rimaneva poco usato dai competitor per ovvia mancanza di fiducia.

A Bologna, tra un boccone e l’altro, Maurizio mi disse che ancora non esisteva un IXP neutrale in Albania: volevamo provare a lavorarci? Avevamo un buon rapporto con RASH e con il suo direttore, Arjan Xhelaj, e di fatto RASH operava (e – spoiler – opera ancora) l’unico data center neutrale in Albania. Conoscevamo già alcuni ISP e potevamo sondare la loro disponibilità a collegarsi a un IXP posizionato nel DC di RASH.

Le belle storie mi fregano sempre. La possibilità di creare qualcosa di nuovo, come avevamo fatto con Namex e con la rete che poi sarebbe diventata RASH, mi affascinava. E così ho detto sì.

Siamo partiti da dove bisognerebbe sempre partire, secondo me: capire quali erano le esigenze. Il nostro obiettivo non era “colonizzare” l’Albania, ma cercare di stimolare l’ecosistema locale e spingere alla creazione di qualcosa di utile. Chi l’avrebbe gestito e come, si sarebbe deciso in seguito.

Creare un IXP in Albania era per noi una cosa sensata dal punto di vista tecnico, e ci riportava ai primi anni di Namex: come in quegli anni in Italia, i pacchetti andavano su e giù per l’Europa attraverso i vari transiti. Un punto di interscambio sarebbe servito a ridurre il percorso e la latenza: keep local traffic local.

Abbiamo dunque fatto qualche giro esplorativo a Tirana per incontrare qualche ISP locale e capire cosa ne pensavano. Le opinioni variavano dall’entusiasmo allo scetticismo. Sembrava però che la diffidenza principale fosse interna: mancava la fiducia tra i vari ISP per portare avanti questo progetto. Forse l’intervento di un catalizzatore esterno come Namex poteva servire proprio da garanzia di neutralità.

Diversamente da quanto si potrebbe credere, non basta uno switch per fare un punto di interscambio. Anzi, proprio non si parte da lì. Si parte dalla creazione di una “comunità”. Sembra tutto molto idealistico, ma senza un gruppo di persone convinte dell’utilità tecnica di connettersi a un IXP, puoi configurare tutti gli switch che vuoi: rimarranno deserti.

Abbiamo così pensato di organizzare un evento a Tirana nel novembre 2017, invitando i provider locali e usando i nostri contatti per portare ospiti stranieri: italiani ma anche europei, da istituzioni come ISOC e RIPE NCC e da content provider come Facebook e Cloudflare. Abbiamo chiamato l’evento “ALNOF” (Albanian Network Operators Forum), e abbiamo cercato di usarlo come volano per la nascita di un vero e proprio NOG, ALNOG.

L’evento è stato un punto critico per la nascita di quello che sarebbe poi diventato ANIX, l’Albanian Neutral Internet Exchange. Grazie a diversi ISP locali volenterosi (coordinati dall’eccellente Kledi Andoni, veterano degli operatori albanesi), che hanno esteso i loro collegamenti fino al DC di RASH, ad aprile 2018 hanno cominciato a passare i primi pacchetti nello switch di ANIX, donato da Namex. E da allora non hanno più smesso.

Fast-forward al 2025. ANIX è adesso un punto di interscambio sano, che ha superato la massa critica. 25 reti connesse, inclusi alcuni fornitori di contenuti come PCH, Meta e Netflix, e carrier internazionali come Hurricane Electric e Convergenze. Il data center di RASH è diventato un importante punto di interconnessione nazionale, con l’arrivo anche di EXA Infrastructure che ha stabilito lì il suo POP.

Da un progetto pro-bono creato dalla collaborazione tra Namex e RASH, ANIX ha preso la via della sostenibilità economica. E’ possibile richiedere di connettersi ad ANIX sia tramite RASH che tramite Namex, che può fungere da one-stop shop soprattutto per i membri di Namex che preferiscono avere in Namex un solo punto di contatto.

A dicembre 2024 c’è stato l’ultimo ANIX Meeting a Tirana, dopo un paio di meeting online nel periodo della pandemia e un primo ANIX Meeting in persona nel 2022, focalizzato sul percorso digitale dell’Albania verso l’Unione Europea. Lì è stato anche rilanciato ALNOG, dopo un periodo di calo della sua attività, con la creazione di una chat Whatsapp dedicata.

Guardando indietro a questi otto anni, è affascinante come la collaborazione tra Namex, RASH e gli operatori locali abbia trasformato una sfida in una realtà solida e sostenibile. ANIX non è solo un IXP: è per noi un mattone per un’Albania che costruisce le fondamenta per il suo futuro digitale – connesso, affidabile e competitivo. Il percorso è stato lungo, ma questo è solo l’inizio di una storia ancora tutta da scrivere.

— Di Daniele Arena, peering developer di Namex

 

Share this post