Il monitoraggio del traffico internet nei punti di interscambio è una pratica operativa di lunga data ed è fondamentale per diverse ragioni, che riguardano la stabilità, la sicurezza e l’efficienza dell’intera infrastruttura di internet.
Il monitoraggio permette di identificare rapidamente eventuali congestioni o colli di bottiglia, ottimizzando così le prestazioni e garantendo una connessione più veloce e affidabile. Inoltre, è essenziale per la sicurezza: aiuta a rilevare attività sospette, come attacchi informatici o flussi anomali di dati, consentendo una reazione tempestiva per evitare interruzioni o danni.
Il monitoraggio è anche fondamentale per pianificare l’espansione della capacità della rete, permettendo agli operatori di anticipare la crescita del traffico e preparare infrastrutture adeguate. Inoltre, in caso di guasti o problemi tecnici, un controllo costante consente di individuare e risolvere rapidamente l’incidente, riducendo al minimo l’impatto sugli utenti.
Infine, i dati raccolti sono preziosi anche per la ricerca e l’innovazione, fornendo informazioni utili per studiare l’evoluzione della rete e sviluppare nuove tecnologie.
Per riassumere, il traffico Internet riflette lo stato di salute non solo degli IXP ma dell’intera infrastruttura Internet e quindi un monitoraggio attivo e costante diventa una priorità per chi opera l’exchange.
NOTA: nell’immagine sopra è mostrato il classico grafico di traffico internet di un Internet Exchange Point. L’asse delle ordinate rappresenta l’unità di misura della velocità di trasmissione dei dati (Gbps, Gigabit per secondo) mentre l’asse delle ascisse la linea del tempo (le ultime 24 ore). I dati vengono raccolti a intervalli di tempo regolari, tipicamente ogni 5 minuti. Insieme a questo grafico giornaliero spesso vengono mostrati anche il settimanale, mensile e annuale. Quando si parla di picchi di traffico ci si riferisce al valore più grande in un dato intervallo temporale. Nell’immagine sopra ad esempio il picco di traffico Internet è di 784,04 Gbps.
Benché dalla sua nascita Namex abbia sempre contato i bit passanti attraverso la propria infrastruttura di interconnessione, la vera attività di monitoraggio è iniziata nel 2011 con l’arrivo dei primi Content Provider(CP) e Content Delivery Network(CDN) nel punto di interscambio romano. Questo perché dal 2011 ebbe inizio una crescita più importante del traffico Internet a Roma e per questo la necessità di monitorare divenne cruciale per l’analisi dell’impatto di tale traffico.
Ma come è cambiato il traffico negli anni in Italia?
All’inizio degli anni 2000, la maggior parte del traffico Internet transitava tra i provider di servizi Internet(ISP) tradizionali. Con la crescita del web, i Content Provider sono diventati sempre più rilevanti. Tuttavia, la distribuzione dei contenuti era spesso lenta e inefficiente perché i server erano concentrati in poche località centrali, spesso lontane dagli utenti.
Tale scenario ha portato alla diffusione delle prime Content Delivery Network che hanno iniziato a interconnettersi agli IXP per distribuire i contenuti più vicini agli utenti finali. L’obiettivo era ridurre la latenza e migliorare la qualità dell’esperienza di navigazione. Questo ha portato a un forte aumento del traffico negli IXP, ma il traffico era per lo più distribuito e non massicciamente concentrato su pochi fornitori.
Con l’avvento di servizi di streaming come Netflix, YouTube e Amazon Prime Video, il traffico Internet negli IXP ha subito un cambiamento radicale. Le CDN e i content provider sono diventati dominanti, poiché video in alta definizione hanno iniziato a costituire la maggior parte del traffico.
Il traffico si è concentrato notevolmente su pochi grandi attori, principalmente quelli che distribuivano contenuti video. Questo ha spinto gli IXP a gestire una quantità crescente di dati e a garantire una bassa latenza per soddisfare le richieste di una platea sempre più vasta di consumatori di video.
La pandemia di COVID-19 ha rappresentato un punto di svolta per il traffico Internet, specialmente negli IXP. Con l’introduzione delle misure di confinamento e la diffusione del lavoro da remoto, dell’e-learning e del distanziamento sociale, si è registrato un aumento senza precedenti della domanda di servizi online. Gli IXP hanno registrato picchi di traffico eccezionali, con incrementi che in alcune regioni sono arrivati al 40-60% in più rispetto ai periodi pre-pandemia. In questo periodo, l’infrastruttura delle reti e degli IXP ha dimostrato di essere resiliente, ma la crescita del traffico ha costretto molti di loro a espandere rapidamente la capacità.
Negli ultimi anni, servizi di live streaming come DAZN, che trasmette eventi sportivi in diretta, inclusi campionati di calcio come la UEFA Champions League trasmessa da Amazon Prime Video, hanno aggiunto una nuova dimensione alla gestione del traffico negli IXP. Gli eventi sportivi dal vivo richiedono la disponibilità di unagrande quantità di banda in tempo reale, e il traffico generato è estremamente concentrato in brevi finestre di tempo (la durata di una partita, per esempio).
Ciò ha portato a nuovi picchi di traffico negli IXP, soprattutto durante eventi di grande rilevanza internazionale. La natura imprevedibile e massiva di questo tipo di traffico ha spinto gli IXP a migliorare ulteriormente le loro infrastrutture per gestire meglio questi momenti di forte pressione. Inoltre, la qualità sempre più elevata delle trasmissioni video, come lo streaming in 4K o persino 8K, ha aumentato ulteriormente la domanda di banda.
Breve storia su pattern di traffico Internet negli anni
Nel corso degli anni, il traffico Internet negli IXP si è evoluto da uno scambio prevalentemente tra ISP a uno dominato da grandi content provider e CDN, con un focus crescente sullo streaming video. La pandemia di COVID-19 ha accelerato questa tendenza, portando a un aumento senza precedenti del traffico. Infine, i servizi di live streaming di eventi sportivi, come DAZN e UEFA Champions League, hanno ulteriormente cambiato lo scenario, introducendo nuove sfide nella gestione di picchi di traffico estremamente elevati e concentrati in tempi ristretti. Gli IXP hanno risposto ampliando la loro capacità e ottimizzando le loro infrastrutture per far fronte a queste nuove esigenze.
Come descritto nell’articolo, negli anni sono stati diversi gli eventi interessanti apprezzabili dai grafici di traffico degli IXP. E spesso tali grafici sono stati il riflesso di nuovi comportamenti sociali. Sono stati osservati in modo significativo eventi diversi: dal concerto del primo maggio al festival di Sanremo [1] fino ad arrivare alle Olimpiadi di Parigi 2024 [2] così come pure le depressioni di traffico dovute al brindisi di mezzanotte e alle partite dell’Italia su RaiPlay.
La necessità di un monitoraggio del traffico Internet ha portato Namex a strutturare e organizzare un osservatorio che ad oggi rappresenta uno degli ingranaggi essenziali della propria infrastruttura e un servizio utile agli operatori afferenti, l’Osservatorio Namex appunto La costante analisi del traffico passante per la rete Namex ha come effetti la riduzione degli incidenti e degli episodi di saturazione durante eventi importanti ed è una guida per gli operatori nella pianificazione sugli aumenti delle capacità della propria infrastruttura. I grafici di traffico Internet riflettono anche la nostra socialità e come culturalmente cambia l’utilizzo della rete e questo, se vogliamo, è l’aspetto più interessante (spesso divertente) da analizzare!
[1] https://labs.ripe.net/author/flavio_luciani_1/sanremo-and-internet-traffic-in-italy/
— Flavio Luciani, CTO di Namex